Il monologo di Pio e Amedeo durante Felicissima sera ha fatto discutere a livello internazionale. Le loro parole hanno sconvolto in parte il sentire comune, tanto da spingere Michele Bravi ed altri artisti a prendere una posizione in contrasto con i comici. Anche l’Arcigay e le comunità ebraiche hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti del discorso andato in onda su Canale 5.
Non si è parlato d’altro in televisione ma soprattutto sui social, eppure gli unici a non esprimersi sono stati proprio Pio e Amedeo. La coppia di commedianti ha poi deciso di rompere il silenzio, il tutto ha avuto luogo sulle loro affollate pagine social (seguite da oltre due milioni di follower). Un intervento che senza dubbio ha nuovamente destabilizzato e diviso l’opinione pubblica.
Pio e Amedeo, niente scuse dopo la polemica su Felicissima sera
Se qualcuno si aspettava delle scuse, Pio e Amedeo hanno subito voluto chiarire: “Siamo alla Follia. Qualcuno forse da questo post si aspetta delle scuse e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché ‘vi’ fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi. La politica non ci appartiene”.
Inoltre, nel lungo discorso esternato sui social, Pio e Amedeo ci hanno tenuto a ricordare un’esperienza risalente a qualche tempo fa: “Mentre alcuni di ‘voi’ erano impegnati a mettere l’arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell’omofobia. Ci siamo messi in prima linea in uno stato dove non badano troppo ai modi, perché insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza”.
“Esistono le persone, non le categorie. Non fermiamoci alla grammatica. Educhiamo la testa e non solo il linguaggio. Quando diciamo ‘voi’ ci rivolgiamo a quelli che non hanno capito il nostro messaggio. Perché, fortunatamente, di gay, ebrei e neri che hanno capito il senso di ciò che abbiamo detto ce ne sono tanti e sono quelli, come noi, a cui basterebbe raggiungere la vera uguaglianza. Noi abbiamo appena cominciato la nostra battaglia ai luoghi comuni e all’ipocrisia”, hanno fermamente concluso Pio e Amedeo.
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