Il suo nome è impresso nella storia della musica soprattutto per aver composto il sirtaki, che accompagna il finale di Zorba il greco (uscito nel 1965 e reputato un cult), l’indimenticabile pellicola con Anthony Perkins ed Alan Bates. Grazie alla sua vincente melodia, quel tema risuona nella memoria di tutti. Il grande Mikis Theodorakis si è spento a 96 anni.
Chiunque collega Mikis Theodorakis a quella melodia, frutto dell’unione di due balli tradizionali greci. Il noto musicologo Franco Fabbri ha definito questa preziosa opera un caso di “esotismo interno”. Ma il mitico compositore aveva dato vita a centinaia di altre composizioni, lasciando un’eredità incredibile. La notizia della morte è arrivata dal suo sito ufficiale.
L’artista è scomparso per arresto cardio-respiratorio. La sua terra d’origine lo considerava un eroe. Durante la Seconda Guerra Mondiale aveva fatto parte di un gruppo comunista. Dopo il conflitto è stato mandato in esilio per oltre tre anni sull’isola di Makronisos. Nel 1964 è entrato in Parlamento, ma con la dittatura dei colonnelli è diventato un latitante e la sua musica è stata bandita. Dopo essere stato arrestato, ha vissuto con la famiglia in un villaggio del Peloponneso e poi in un campo di prigionia. Dopo la liberazione, avvenuta grazie a pressioni internazionali, ha risieduto in esilio a Parigi.
Mentre era in Francia si è impegnato per cercare di salvare il suo paese dal regime. Una volta tornato in Grecia è stato accolto con grande amore. Tra gli anni ’80 e ’90 è stato parlamentare col partito comunista, che poi ha lasciato. Mikis Theodorakis era nato a Chio (Grecia) il 29 luglio 1925 ed è morto il 2 settembre 2021. Aveva compiuto 96 anni, eppure l’annuncio ha spezzato tanti cuori da ogni parte del globo. La sua dipartita simboleggia il termine di un’era musicale. Il ministro della Cultura Lina greca Mendoni ha dichiarato commossa: “Abbiamo perso una parte dell’anima della Grecia”.
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