Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, nelle ultime ore ha fatto parecchio discutere per quanto ha affermato attraverso un post pubblicato sul suo profilo Instagram, dove conta ben 700mila seguaci. Nella pubblicazione in questione, ha spiegato di non aver mai ospitato nelle sue trasmissioni dei No vax generando così il delirio. Tra i tanti personaggi noti e colleghi a sostenerlo, altri l’hanno accusato d’imporre una “dittatura informativa”.
Dopo la sua esaustiva e decisa affermazione virtuale, Enrico Mentana ha commentato l’accaduto tramite una intervista concessa a La Repubblica. In quell’occasione ha dichiarato di essere libero di stabilire le regole del suo Tg La7, delineando esaustivamente le sue tante motivazioni e schierandosi dalla parte dell’informazione genuina ed affidabile. Il resto sono solamente chiacchiere alle quali il giornalista non vuole dare attenzione.
Enrico Mentana contro i No vax: “Nessuo di loro al Tg La7”
“Mi onoro di non aver mai ospitato nel Tg La7 nessun esponente No vax. A chi mi dice che così impongo una dittatura informativa, o anche una censura alle opinioni scomode, rispondo che adotto la stessa linea rispetto ai negazionismi dell’Olocausto, ai cospirazionisti dell’11 settembre, ai terrapiattisti, a chi non crede allo sbarco sulla luna e a chi sostiene posizioni contrattuali, come quelle di chi associa i vaccini al 5G, o alla sostituzione etnica, al Gande Reset, a Soros e Gates o a scempiaggini varie”, aveva esordito Enrico Mentana nel suo post.
Poi si leggeva ancora: “Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul coronavirus come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione. Come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste. Tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura”, in conclusione. Una posizione condivisa da moltissimi.
“Amen”, ha scritto Simona Ventura. Uno scroscio di applausi da parte di Leonardo Pieraccioni. “Grazie per la tua chiarezza, la tua intelligenza e il tuo coraggio!”, ha seguire Luca Zingaretti. Un “bravissimo” da Rita dalla Chiesa e poi ancora: “Tutti dovrebbero seguire il tuo esempio”, “Fortuna che c’è lei direttore”, “Sagge parole”. Infiniti complimenti e dimostrazioni di solidarietà sono, però, stati seguiti da critiche e polemiche a non finire.
Per questo poi si è difeso tramite il quotidiano: “Non ce l’ho con nessuno dei miei colleghi in particolare. Non sono l’arbitro della partita, però sono giocatore anche io, e queste sono semplicemente le regole che mi sono dato nel telegiornale che dirigo”, ha detto. Per lui “un super esperto”, che ha studiato per anni, non dovrebbe confrontarsi con “un fenomeno da baraccone” che si è istruito su Internet perché quella “non è informazione”.
“Non si può ragionare come al Bar Sport con davanti la vaschetta delle noccioline”, ha inoltre aggiunto Enrico Mentana. Parole che sono state criticate da Vittorio Sgarbi: “Questo non è giornalismo, ma è un’informazione malata. Non si fa giornalismo avendo come criterio la cartella clinica dei cittadini. È solo discriminazione. La politica sanitaria di un paese la decidono i governi, non le tv. Se lo fanno, sono solo megafoni di chi governa”.
Sull’argomento, Paolo Del Debbio ha dichiarato di essere “per la tolleranza” e che “ognuno fa la sua scelta” di aver adottato una linea che “non prevede estremisti e violenti”. “Il resto lo ascolto e apro al dibattito”, ha poi finito il conduttore di Dritto e Rovescio. Dopo è intervenuto anche il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi: “Rivendica di non aver dato spazio a No vax, negazionisti dell’olocausto, cospirazionisti dell’11 settembre. Che ne pensano i direttori Soldi e Fuortes, la Rai interverrà in questo dibattito?”, si è domandato pubblicamente.
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