L’acquisto di un marchio italiano affermato da parte di grandi multinazionali fa sempre discutere, dando argomenti a quelle voci secondo le quali il Made in Italy va difeso a ogni costo. Ma è il mercato che decide: ci sono offerte che si accettano o rifiutano. E anche la Coca Cola che compra Lurisia è una notizia in questo senso. Al punto che lo stesso patron di Eataly, Oscar Farinetti, è entrato nel dibattito per difendere la scelta della cessione.
Lo ha fatto con una intervista a la Repubblica nella quale ha voluto sottolineare che “il fatto che Atlanta metta dei soldi per investire in un’azienda artigianale italiana è un ottimo segnale per il nostro paese”. Perché “creerà nuovi posti di lavoro, continuerà a comprare il chinotto dagli agricoltori savonesi che aiutiamo da anni. E salvaguarderà lo stile e le radici tricolori del marchio”.
Farinetti si dice certo che la multinazionale delle bevande abbia comprato il marchio Lurisia per farlo crescere in tutto il mondo e che ha ottenuto garanzie in questo senso. Peraltro, aggiunge, “non ha senso avere in portafoglio la Lurisia per poi non valorizzarla per quello che è”.
Qualcuno l’ha anche buttata in politica, argomentando sulle idee di Farinetti, notoriamente vicino alla sinistra. “Nel ’68 anche io ero contro l’imperialismo delle multinazionali. Ma da allora queste realtà sono cambiate e migliorate”, è la replica del padre di Eataly. Nell’operazione Lurisia, conclude, “non vedo nessuna incoerenza”.
Pier Silvio Berlusconi: età, altezza, peso, figli (e la figlia ‘segreta’)