Se le parole per presentare una personalità come quella di Umberto Tozzi non dovessero sopraggiungere, basterebbe ricordare che l’entità del suo operato è stata in grado di mettere in musica un’espressione dall’ampiezza significativa come “Ti Amo”. Circoscrivendo quei due piccoli lemmi, lo storico cantautore ha valicato confini e conquistato cuori, imponendosi definitivamente come uno tra i più significativi artisti della sua generazione.
Essere in possesso di una tale fama implica notevoli responsabilità. Con un pubblico eterogeneo, popolare e colto, la poetica di Umberto Tozzi, come quella di altri grandi artisti, da Battiato a De André, ha saputo parlare alla pancia delle persone. Peculiarità, questa, che si addice solo ai grandi. A coloro che, con un linguaggio semplice, sono stati in grado di veicolare sentimenti universali.
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Trentaquattro album, di cui 18 in studio, 3 dischi live e 13 raccolte. Questa la mole produttiva di Umberto in oltre cinquant’anni di carriera. Ancora attivo e impegnato nel produrre un tipo di musica che potrà sempre contare su una ferrea fidelizzazione di pubblico, la voce di “Gloria” ha conosciuto il suo esordio, subito sfociato in successo, durante gli anni Settanta. Ad oggi, con oltre 80 milioni di copie vendute in tutto il mondo, è diventato realmente uno dei pochissimi artisti del panorama italico ad essersi imposto anche all’estero.
In seguito alle prime esperienze rock sulla scia dei movimenti culturali degli anni Sessanta, nella decade successiva si è fatto notare nella scena cantautorale italiana. Con il trio Data ha inciso il primo album, di poco successo. Dopo la partecipazione in un singolo di Lucio Battisti, Incontro d’amore, è solo nel 1977 che Umberto Tozzi ha conosciuto la svolta. Con l’incisione da solista del singolo Ti amo, il suo nome, assieme a quello del brano, ha assunto connotati leggendari.
La mitica Ti amo, per esempio, ha venduto circa 8 milioni di copie in tutto il mondo, ma per Umberto ha significato soltanto l’inizio della brillante carriera. Soltanto due anni dopo aggiunge carne al fuoco per alimentare il suo assoluto periodo aureo. Nel 1979 ha lanciato Gloria, che assieme al primo grande singolo ha rappresentato il suo più grande successo. Dopo un piccolo abbassamento di toni negli anni Ottanta, nel 1987 il trionfo in terzetto con Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri al Festival di Sanremo, con Si può dare di più, lo riporta ai vertici delle classifiche.
Negli anni Novanta, dopo la riduzione dei grandi consensi delle decadi precedenti, Umberto Tozzi, forte della base di fan creata nel corso del tempo, ha provato a seguire i suoi istinti più intimi, virando verso un rock più duro. Inutile dire che la mole di apprezzamenti non ha raggiunto i fasti passati.
La sua fama, protratta anche nel nuovo millennio, gli ha sempre consentito di restare saldamente nella schiera di artisti fondamentali per l’immaginario collettivo italiano. Ad oggi continua a godere dell’apprezzamento mondiale che si è conquistato negli anni, continuando a produrre dischi e ad apparire sporadicamente in televisione.
Umberto Tozzi è nato a Torino, il 4 marzo del 1952, sotto il segno dei Pesci. Il suo caratteristico profilo estetico, in gran parte contrassegnato dai lunghi capelli e gli occhiali scuri, conta su un’altezza di 175 centimetri, per un peso di 78 chilogrammi. La famiglia dello storico cantante era originaria dell’Italia meridionale. Il padre, un poliziotto, era originario di Vico del Gargano, in provincia di Foggia. La madre, casalinga, proveniva da Montesarchio, in provincia di Benevento. Ha un fratello, Franco Tozzi, che è stato a sua volta un cantante durante gli anni Sessanta.
Cresciuto nella zona di Via Fréjus/Corso Peschiera, l’approccio di Umberto Tozzi con la musica è arrivato con la conoscenza dello strumento che da sempre lo ha contraddistinto, la chitarra. La voce di Gloria ha iniziato a studiare e suonare la sei corde nei primi anni dell’adolescenza, trovando nell’esplosione del rock ‘n’ roll dei Sessanta il suo naturale habitat, naturale preludio al suo successo.
La vita sentimentale dell’icona della musica italiana è stata contrassegnata da diverse relazioni importanti. Di grande coerenza con le sue narrazioni musicali, Umberto Tozzi ha amato diverse donne. Con la friulana Serafina Scialò, sua prima compagna importante, ha avuto il primo figlio, Nicola Armando Tozzi. Serafina, trovata deceduta in casa lo scorso 2020, è stata sempre erroneamente considerata la sua prima moglie. I due non si sono mai sposati. Il rapporto sentimentale più importante il cantante lo ha conosciuto soltanto con Michela Micheliotto.
Umberto Tozzi e Michela Micheliotto sono felicemente sposati dal lontano 1995. Dopo il loro matrimonio, nel corso del tempo, la passione tra i due non è mai tramontata. La coppia si è spesso definita entusiasta e spensierata come nei giorni iniziali del legame. Dalla loro unione sono nati due figli: Gianluca e Natasha.
Non ci sono notizie su aneddoti riguardanti il modo in cui si sono conosciuti, vista la riservatezza di entrambi. Come la stessa Michela ha confessato in un’intervista ad Attimi, la donna ha sempre sognato di diventare medico. Gli avvenimenti della vita l’hanno portata ad affermarsi nel mondo della moda, tuttavia.
Dei figli di Umberto Tozzi e Michela Micheliotto non è dato conoscere molto. Gianluca, manager musicale, e Natasha sono però noti per le loro celebri frequentazioni. Gianluca Tozzi, che in precedenza è stato sposato con una donna di nome Elisa, ha regalato il primo nipotino al cantante. Oltre alla progenie, è noto per aver frequentato la bellissima showgirl Raffaella Fico, già ex di Super Mario Balotelli. Ad oggi è sposato con Sofia Valleri, con cui ha avuto altri due figli, Aris e Leon, e vive nel Principato di Monaco Natasha Tozzi, dal canto suo, ha avuto una relazione con Stefano Riucci, noto imprenditore italiano.
Umberto Tozzi e Michela Micheliotto vivono la loro quotidianità nella residenza di Montecarlo di Umberto, acquistata nel 1991. Nel 2010, in un articolo de Il piccolo, inserto di La Repubblica, era stato reso noto che Umberto avesse acquistato un appartamento a Muggia, in provincia di Trieste.
L’agente immobiliare dell’agenzia coinvolta aveva fatto sapere i prezzi per metro quadro della zona, che si aggiravano tra i 2.800 e i 3.200 euro. Parlando di residenze, Umberto Tozzi è stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma per un’evasione fiscale di 800mila euro. Condanna ingiusta, per lui e l’avvocato, data la sua residenza all’estero.
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