Romano Doc e talento indiscusso del tennis italiano. Stiamo parlando di Adriano Panatta, considerato il miglior giocatore italiano dell’era Open del tennis e uno dei più grandi di sempre. Adriano, in effetti, sembra ancora un giovincello: poche rughe, tanti capelli e lo stesso sguardo ammaliante di quando faceva strage di donne tra un torneo e l’altro, in giro per il mondo. La sua carriera è stata una continua impennata, fino al 1983 quando Adriano ha deciso di abbandonare definitivamente le competizioni.
Un nome, il suo, che fa parlare ancora oggi: lo scorso ottobre, infatti, l’ex tennista italiano è stato al centro della cronaca rosa per via del suo matrimonio (il secondo), che qualcuno ha definito “più forte del Covid”. Adriano Panatta ha giurato amore eterno ad Anna Binamigo, brillante avvocatessa trevigiana di 66 anni, dopo circa sette anni di fidanzamento. Un amore, quello di Anna e Adriano, vissuto lontano dai riflettori: chi li conosce, infatti, li descrive come una coppia semplice e riservata che non ama il clamore.
Adriano Panatta vita privata: anni, altezza, peso, moglie, figli
I due si sono conosciuti a Capri nel 2013 e da allora hanno sempre condiviso tutto. Panatta, per amore della compagna, ha lasciato la sua città natale per trasferirsi in Veneto. “L’emergenza sanitaria ci ha consigliato di aspettare, ma adesso è giunta l’ora”, hanno commentato Anna e Adriano a proposito del matrimonio. La proposta di nozze sarebbe arrivata durante la quarantena, e dopo la fine del lockdown sarebbero iniziati i preparativi.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex tennista ha raccontato: “Io ci credo ancora nel matrimonio, non ci si sposa per scherzo”. E, secondo alcuni, sarebbe una frecciatina diretta ai suoi fallimenti amorosi passati. Ricordiamo, infatti, la storia con Loredana Bertè ed il lungo matrimonio, conclusosi nel 2014, con Rosaria Luconi, da cui ha avuto tre figli: Rubina, Niccolò e Alessandro, tutti presenti al secondo matrimonio del padre.
Adriano Panatta è nato a Roma l’8 luglio 1950, sotto il segno zodiacale del Cancro. È alto 183 centimetri e pesa circa 81 chilogrammi. Le sue sono origini umili: il padre Ascenzio era custode dei campi da tennis delle Tre Fontane, nel quartiere Eur di Roma, mentre la mamma Liliana, “la mammetta” come la chiama Adriano, era una casalinga.
Proprio lei ha raccontato che “il giorno della nascita di Adriano era una domenica di afa a Roma e da sei lunghe ore tutta la famiglia aspettava la nascita del “pupo”. A mezzogiorno in punto, il piccolo fece il primo strillo e pesava cinque chili e mezzo”. Lo chiamarono Adriano, in onore di quel piccolo che mamma Liliana non era riuscita a dare alla luce mesi prima.
“Non ho mai invidiato nessuno tra coloro che stavano meglio di me, tra coloro che avevano la possibilità di giocare sui campi del Circolo Parioli mentre io me ne stavo, da solo, con una racchetta scassata in mano, a tirare la pallina contro un muro. Per me, giocare, ha sempre significato, ieri come oggi, affrontare una competizione”. Adriano Panatta ha raccontato la sua infanzia in varie interviste, e in tutte le occasioni ha manifestato un profondo amore per i suoi genitori, che lo hanno cresciuto con i valori che tuttora si porta dietro.
Inizia fin da piccolo a coltivare la passione per il tennis, dapprima amatorialmente e poi sempre più agonisticamente. Una carriera, la sua, costellata di tanti successi, ma anche tante sconfitte, che lo hanno portato, nel 1983, ad abbandonare il ruolo di giocatore e a cimentarsi, in maniera definitiva, in quello di capitano di squadra. Tra i vari riconoscimenti, nel 2015 è stata inserita una targa a lui dedicata nella Walk of Fame dello sport italiano.
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