“Cane Blu”. Doc Nelle tue mani, perché lo nominano sempre nella fiction

Presso il Policlinico Ambrosiano, nella fiction ambientata a Milano ma che in verità è il Campus Biomedico di Roma, non tutti i medici di Doc Nelle tue mani 2 conoscono il significato di “Cane Blu”. Peccato che, al contrario, i seguaci di Rai 1, dopo tanto, ancora non hanno compreso cosa voglia dire. Perché se ne servono quando sono in difficoltà?

Un motto, una parola d’ordine, un mantra, cosa si nasconde dietro quelle due curiose parole? Gli sceneggiatori della serie televisiva più seguita degli ultimi tempi hanno deciso di svelarlo una volta per tutte, soddisfacendo finalmente la curiosità del pubblico. “Cane Blu” dà il nome a un episodio di Doc Nelle tue mani 2, parola di Gianmarco Saurino.

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“Cane Blu”, cosa significa in Doc nelle tue mani 2

L’interprete di Lorenzo Lazzarini ha anticipato qualche indizio sul significato della strana espressione usata in Doc Nelle tue mani. Sembra abbia a che fare col suo ruolo, uno dei più amati ma che ahimé non avrà futuro. Gianmarco Saurino però ha spiegato di non poter confermare che quel modo di dire sia collegato a Lorenzo ed alla sua morte, ma sicuramente al Covid.

“Capiremo completamente il senso della frase quando vedremo la puntata sulla pandemia”, ha rivelato l’acclamato attore foggiano. C’è chi pensa che si riferisca al figlio perso dal dottore e da Giulia Giordano (Matilde Gioli), perché nella puntata dello scorso 27 gennaio, Andrea Fanti aveva fatto riferimento ad un bambino.

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Dunque, come anticipato, l’episodio che rivelerà totalmente il mistero sarà l’ottavo della seconda stagione. Episodio che andrà in onda il prossimo 10 febbraio, realizzato per rendere omaggio ai vari medici che si sono dimostrati eroici durante la memorabile prima ondata di Covid e che per l’appunto si intitolerà “Cane Blu”.

Puntata che si concentrerà sui primi mesi di pandemia e svelerà, forse, che tale definizione descrive la coesione, solidarietà, tra i tanti operatori sanitari e che si collega alla storia di Lorenzo Lazzarini. Qualcuno aveva pure ipotizzato che l’espressione servisse a descrivere coloro che non si erano sottoposti al vaccino, ma al momento sembra una possibilità più che improbabile.

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