Un silenzio tombale faceva da protagonista sui suoi affollati account social, dove si esibiva per lavoro e veniva definita l’astro nascente dell’hard italiano. Milano l’aspettava per un evento programmato tra l’11 e il 13 marzo scorsi, ma nessuno l’ha mai vista arrivare. Niente da fare con il telefono, staccato da tempo e infine l’orrore. Charlotte Angie è stata assassinata, e poi fatta a pezzi, dal suo vicino di casa.
Aveva solo 26anni ed una promettente carriera davanti a sé. La svolta nel giallo del Borno è arrivata il 28 marzo scorso, quando l’omicida 43enne è stato fermato e ha confessato di aver ucciso Charlotte Angie, con la quale pare abbia avuto una relazione sentimentale. Otto giorni prima della confessione, era stato trovato il corpo, ancora non identificato, della giovane, sezionato in una quindicina di pezzi. A ritrovarlo un residente che l’aveva preso per spazzatura per poi rinvenire una mano smaltata di lilla.
Charlotte Angie, è lei la donna trovata morta
L’orribile ritrovamento è avvenuto in una scarpata a bordo di una strada interna della Valcamonica, in una frazione, Paline di Borno, in provincia di Brescia, al confine con quella di Bergamo. Il corpo era in quattro sacchi neri e prima di essere buttato era stato conservato nel congelatore della vittima.
Oggi l’accusa di omicidio volontario aggravato, distruzione ed occultamento di cadavere. All’inizio l’uomo si è presentato in caserma dando informazioni sulla scomparsa, tuttavia le sue parole “si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite”, si legge sul Corriere.
Non ci sono dubbi si tratti di Charlotte Angie, oltre alla confessione dell’assassino, il medico legale è riuscito a riconoscere sette degli undici tatuaggi dell’attrice hard. Un’informazione trapelata dal sito locale Bsnews. In realtà si chiamava Carol Maltesi, era di origini italo-ungheresi, pare fosse mamma.
L’autore del crimine, in caserma, ha confermato di averla uccisa lo scorso gennaio e di aver gettato il cadavere il giorno del suo ritrovamento. Omicidio e distruzione a Milano poi l’occultamento a Brescia. L’incriminato, si legge sul portale, ha addirittura usato il cellulare della donna fingendosi quest’ultima.
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