Loretta Goggi, insieme alla sorella Daniela, mettono la loro professionalità e sensibilità in un progetto stimabile, per sensibilizzare le persone su una malattia perfida e dolorosa, che toglie ogni cosa al malato e a chi gli sta vicino. Le due sorelle sanno in prima persona cosa significa l’alzheimer; malattia che ha colpito la loro famiglia e per cui sono particolarmente coinvolte nel lavoro. Loretta si espone mettendo il suo volto come testimonial di una battaglia ardua. Insieme alla sorella, la cantante manda un messaggio intenso a tutti quelli che la seguono.
Quello che vogliono far capire Loretta e Daniela è che l’alzheimer è una malattia infima, tanto dolorosa per chi ne soffre quanto per i parenti che stanno vicino al paziente. La perdita della memoria e del contatto con la realtà crea una situazione di sconforto generale in cui si arriva a perdere i ricordi delle persone care e di se stessi. E’ inoltre la malattia del secolo, dato che ha colpito in Italia circa 600mila persone, ovvero il 4% degli over 65enni.
Loretta e Daniela Goggi, hanno preso parte come attrici al cortometraggio ‘Sogni’ , diretto da Angelo Longoni. Nel breve film è Loretta a interpretare il ruolo della donna malata, persa in ricordi spezzati a metà, con la sorella nelle parti della dottoressa. Le sorelle Goggi sanno bene cosa si prova, avendo vissuto il calvario in prima persona.
Per il corto, dopo tanti anni, ritornano a recitare insieme. Loretta ha detto: “È vero, nel ’71 abbiamo recitato in ‘Le stelle stanno a guardare’. È sempre un piacere lavorare con lei, siamo una coppia che si scambia emozioni e professionalità”. Daniela è la sorella Minore di Loretta, entrambe cresciute nel mondo dello spettacolo, intraprendendo carriere diverse ma allo stesso modo soddisfacenti.
Loretta ha spiegato: “Occuparmi di questioni che stanno a cuore alla nostra società è una cosa che faccio da molti anni e sono felice quando, grazie al mio lavoro, posso attirare l’attenzione su queste problematiche. Questa malattia mi ha portato via una cara cugina un anno fa e mia mamma soffriva di demenza senile. Sono situazioni che conosco da vicino”.
Forse chi soffrire di più per l’Alzheimer sono i parenti che rimangono impotenti a guardare la persona amata perdere, giorno dopo giorno, la memoria di una vita di sacrifici, di amore e di devozione. Il malato si riduce ad un bambino con delle pulsioni da soddisfare, senza rendersene neanche conto. “Chi ne è colpito vive in un mondo suo, forse inconsapevole, mentre i parenti non possono lasciare mai solo il malato, soprattutto nella fase acuta e soffrono molto nel vedere allontanarsi un genitore. Si prova un forte senso d’impotenza”.
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