Lutto nel cinema italiano, addio a uno dei nomi più illustri e di successo del grande schermo

Moglie del grande Dino (1919-2010) dal 1991 al 2010, zia di Aurelio, patron del Calcio Napoli. Se ne è andata Martha De Laurentiis, produttrice cinematografica, icona del grande schermo nostrano nonché internazionale. Un importante pezzo di cinema è andato via con lei, ma resterà per sempre impresso nella storia del settore.

Era nata Shumacher, in quel di Lancaster (Pennsylvania, Stati Uniti), ed ha incontrato per la prima volta Dino a New York in occasione della realizzazione del memorabile lungometraggio Ragtime (1981) di Milos Forman. Da lì l’Italia è diventata un luogo del cuore per Martha De Laurentiis, in particolare Capri. Un’isola, una musa. Tra le, venti, celebri pellicole che ha prodotto ricordiamo il mitico Hannibal (2001) e Codice Magnum (1983).

Martha De Laurentiis morta lutto cinema italiano


Martha De Laurentiis, morta la produttrice cinematografica

Martha De Laurentiis era nata, come anticipato, a Lancaster il 10 luglio 1954 e si è precocemente spenta il 4 dicembre scorso all’età di 66 anni. A stroncarla una terribile malattia affrontata con coraggio fino alla fine. Il suo rifugio californiano era stato costruito ispirandosi proprio a Capri e all’Italia. Come per lei il nostro (anche suo) paese era tanto importante, stessa cosa è stata lei per il paese per quanto realizzato nel cinema. Si era avvicinata alla produzione dagli anni ’70. Con Dino ha avuto due belle eredi, Carolyna (1988) e Dina (1990).

Martha De Laurentiis morta lutto cinema italiano

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La sua carriera era cominciata nel 1976, dopo essersi laureata presso la Ball State University Indianapolis. Poi nel 1983 ha fondato con Dino De Laurentiis la compagnia Ddlc e, sempre insieme, hanno costruito tre studi di produzione: uno a Wilmington (Carolina del Nord) nel 1984, un altro in Australia nel 1986 ed infine l’ultimo in Marocco nel 2003. Poco dopo è diventata presidente della società. Il sindaco di Napoli, anni fa, le ha conferito la cittadinanza onoraria per il forte “legame che la unisce alla nostra città che considera una seconda casa”.

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