Martina Panini, chi è e chi era: età, altezza, lavoro, la sua storia prima e dopo

Alla sua nascita (1986) i genitori l’hanno chiamato Marco, perché ignari di chi si nascondeva realmente nella sua anima. Martina Panini è una di quelle persone che, raccontando con coraggio la propria storia, hanno il potere di accendere la sensibilità di molti. Una donna così può aiutare chi ancora si nasconde dietro un pesante segreto per paura di non essere accettato. In un’intervista rilasciata al quotidiano online Saturno Notizie, ha rivelato il suo complicato trascorso e la sua nuova, tanto sudata, realtà.

Sin dall’infanzia aveva capito di essere una donna intrappolata in un corpo maschile, inoltre dai 3 anni è sorda. Martina Panini è riuscita a concretizzare la sua vera essenza nel 2015, operandosi in Thailandia. Adesso lavora come consulente d’immagine. Ha una laurea breve in trucco e ha studiato per diventare una truccatrice cinematografica. Il quotidiano che vive oggi è il risultato di grandi fatiche, enormi sofferenze e tanti sacrifici. Ecco la sua toccante storia personale, un importante esempio per chiunque.

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“Le mie diversità erano due: il sentirsi femmina e la sordità. Aspetti che mi hanno portato a subire atti di bullismo, botte e violenza, sia dai miei compagni che dalla logopedista. Questa doppia diversità mi è costata, perché già da piccola avevo deciso di suicidarmi. Non riuscivo davvero a vivere, rimanevo in casa per paura di uscire ed essere picchiata. Stavo quasi sempre con mia nonna perché capiva quello che stavo vivendo. Non avevo amici, ma solo persone che mi prendevano in giro (…)” ha esordito Martina Panini.

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Le sue ‘diversità’ le hanno creato problemi persino con chi l’avrebbe dovuta proteggere: “La maestra mi picchiava perché avevo atteggiamenti femminili (…) I bambini mi prendevano in giro, mi davano calci, mi isolavo e lo faccio ancora, nonostante siano passati 30 anni. Nel parco c’era una cisterna del pozzo e trascorrevo i pomeriggi lì, sola, a piangere. Poi c’è stato un periodo di black-out, la lunga parentesi con la scuola (…) un periodo di depressione che sto vivendo ancora oggi”, ha detto a Saturno Notizie.

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“Il periodo più buio è stato a 5 anni, quando avevo capito chi ero e al tempo stesso iniziarono le prime visite con la logopedista. Sono stati 7 lunghi anni, fatti di violenza e non solo. (…) pensavo ‘meglio non fossi mai nata’, perché vedevo solo le botte. Ma ci sono stati anche gli anni belli, pochi a dire il vero, nella mia vita: per esempio, all’età di 22 anni, quando ho intrapreso il percorso che poi mi ha portato ad essere Martina”, ha spiegato Martina Panini, alludendo all’inizio del suo faticoso percorso di transizione.

Martina Panini e i suoi genitori con cui ha vissuto difficoltà, oggi vinte dall’amore.

 

In famiglia, oltre alla nonna, a sostenere Martina Panini è stato l’adorato zio americano: ” (…) È il fratello di mamma, Marcello, è sempre stato un po’ matto. Mi ha portato via con lui negli Stati Uniti, facendomi fare quello che desideravo. Nelle grandi strade americane ho potuto indossare i tacchi liberamente, vestendomi da donna senza pregiudizi. Lui tutt’ora mi dà la possibilità di lavorare quando vado in America e posso dire con felicità che la famiglia americana mi ha sempre sostenuta in tutto”.

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La passione che Martina Panini mette nel lavoro è il riflesso del suo trascorso. La sua missione è rendere felici gli altri, illuminandoli sotto la loro vera luce: “Non importa quanti clienti avrai, ma quanto amore dai per il tuo lavoro. (…) Vorrei aiutare le persone in difficoltà a sentirsi se stesse. Il mio lavoro comprende anche il loro stato morale per spingerle a superare i blocchi mentali. Se sei empatica questo lo puoi fare. (…) È sempre un piacere capire quali meccanismi ci vogliono per truccare una persona”. Parole che rivelano una spiccata sensibilità e una forte compassione verso l’altro, nonostante le sofferenze vissute in passato.

“La mia vita è stata tolta con sofferenza da cose che non dovevano esserci: la sordità e il sesso sbagliato. Ma al tempo stesso penso che senza la mia vita non avrebbe avuto un senso. L’ho affrontata con coraggio e perseveranza (…) Ascolto sempre me stessa” ha saggiamente concluso Martina Panini con Saturno Notizie. La sua storia potrà dare coraggio a molti e, forse, aprire gli occhi a chi ancora non l’ha fatto. La vita è una, non la si può sprecare cercando di rientrare in futili schemi, dettati dall’ignoranza del passato.

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