Buona Domenica, La Talpa, solo due degli acclamati ed indimenticabili format che hanno portato la sua firma. Paolo Taggi è venuto tragicamente a mancare lasciando un enorme vuoto, e contemporaneamente un’importante eredità, nel piccolo schermo nostrano. Stiamo, difatti, parlando di uno degli autori più acclamati, e prolifici, della televisione.
Era solamente un 19enne quando si è tuffato con passione e intraprendenza nel settore. Già nel 1975 aveva fondato l’emittente Tbn e, per quanto non fosse visibile ai telespettatori, è stato il cuore pulsante dei programmi più seguiti ed amati dagli italiani. Dopo la morte dell’altrettanto stimato collega Lorenzo Castellano, anche Paolo Taggi si è spento.
Paolo Taggi, morto il famoso autore tv di Rai e Mediaset
Paolo Taggi era nato a Novara il 28 maggio del 1956 ed è tristemente scomparso all’età di 65 anni. Era ricoverato presso il Policlinico Gemelli della Capitale sin dagli esordi del nuovo anno per complicazioni del Covid, che lo affliggeva da poco ma con violenza. Lo ricordiamo per aver lavorato anche a show come Io confesso, Il Grande Talk, il mitico Stranamore, Turisti per caso, Dove ti porta il cuore, Vuoi Ballare con me ed anche Domenica In.
La sua Domenica In è stata quella condotta dalla coppia Alba Parietti e Toto Cutugno dal 1992 al 1993. Per quanto riguarda Buona Domenica, si parla della stagione presentata da Gabriella Carlucci e Gerry Scotti dal 1994 al 1995, delle edizioni davvero indimenticabili che hanno raggiunto un successo stellare ai tempi. L’autore tv è stato anche direttore di Endemol Italia e della Scuola Autori Rai, l’insegnamento lo ha appassionato molto nel corso degli anni.
Tra le sue docenze, ha insegnato alla Cattolica, a Brescia e Milano, e all’Università dell’Aquila. Era stato membro del comitato scientifico del Master di scrittura televisiva promosso dall’Area Studi Culturali de La Sapienza di Roma e da Sat 2000 per l’anno 2003/2004, ha tenuto corsi e seminari al PoliDesign, l’Istituto di Lingue Moderne Iulm di Milano, il Suor Orsola Benincasa di Napoli, la Fondazione Perseus, Roma Tre, il DAMS di Torino, ed infine, il Cisa di Locarno.
Nel corso della sua carriera ha anche trovato il tempo di pubblicare svariati libri che raccontano principalmente il suo amato lavoro. Come Per un pugno di libri (1999), scritto con Andrea Salerno, Morfologia dei format televisivi, Vite da format – La Tv nell’era del Grande Fratello (2000), Storie che guardano – Andare al cinema tra le pagine dei romanzi (2000), Il manuale della televisione – Le idee, le tecniche e i programmi (2003), Come si fabbricano i programmi di successo (2007). Uno dei suoi ultimi lavori è un documentario per gli 80 anni di Mina realizzato con la tv svizzera.
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