Sembra di essere stati improvvisamente catapultati a qualche, indelebile, decennio fa. Eppure si sta parlando di un fatto avvenuto solamente qualche ora addietro e che ha, comprensibilmente, preoccupato e destabilizzato il gran gruppo di dipendenti Rai che lavorano nella redazione del Tg2. Una stella a cinque punte ha portato caos.
Sono subito state avviate le indagini per scavare sulla grave questione, che nelle ultime ore ha generato grande scalpore mettendo chiunque in apprensione. La stella a cinque punte è, come ampiamente risaputo, il simbolo delle Brigate Rosse ed è stata trovata nell’ascensore della redazione del Tg2, probabilmente a mo’ di minaccia.
Tg2, la scoperta choc nell’ascensore
Tutto è avvenuto quando uno dei giornalisti del Tg2 ha rinvenuto in quel di Saxa Rubra l’inquietante simbolo del gruppo terroristico, era lo scorso pomeriggio e la notizia ha subito fatto il giro della Rai. Fatto accaduto dopo le tante polemiche e tensioni emerse riguardo la partecipazione del direttore Gennaro Sangiuliano alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia sulla quale si era espresso pure Carlo Fuortes, come riportato dal sito Tv Blog.
Il giornalista protagonista dello strano e preoccupante ritrovamento ha immediatamente denunciato la cosa alla Digos ed alla Polizia Scientifica che hanno subito effettuato i necessari rilievi sul posto. La stella e cinque punte delle Brigate Rosse in poco tempo ha acceso l’allerta di politici e giornalisti anche online, che hanno dimostrato la loro solidarietà.
“Un gesto intimidatorio vergognoso e inaccettabile”, le parole della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Seguita da altri. “Vergognose intimidazioni”, ha dichiarato il segretario di Azione, Carlo Calenda.
Solidarietà al direttore @GenSangiuliano e a tutta la redazione del @tg2rai dove è stato ritrovato un simbolo delle Brigate rosse. Un gesto intimidatorio vergognoso e inaccettabile.
— Maria Elisabetta Alberti Casellati (@Pres_Casellati) May 7, 2022
“Utilizzare il simbolo delle Br, che evoca un passato di terrore e sangue, è ignobile”, Ettore Rosato di Italia Viva. Infine, tra le tantissime voci che attraverso il mondo della rete si sono espresse sull’accaduto, poi anche Matteo Salvini, che ha scritto: “Nessuno spazio al fanatismo, all’intimidazione dei giornalisti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo oggi. Le voci fuori dal coro vengono censurate, attaccate e intimidite”. Praticamente tutti, da ogni parte politica, si sono espressi solidali e vicini a Sangiuliano, in attesa di altre novità.
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