Gli affezionati telespettatori di Amici di Maria De Filippi ancora ne sentono fortemente la nostalgia. Valerio Pino è stato uno dei ballerini più acclamanti del talent show di Canale 5, ancora prima aveva esordito come danzatore professionista a Sarabanda. Inoltre ha lavorato spesso come modello per brand tra cui Valentino.
Oltre al suo indubbio talento nel ballo, disciplina che ha trasformato in lavoro sin da quando aveva 17 anni, Valerio Pino ha dunque saputo sfruttare la sua bella presenza, riuscendo a calcare le passerelle più celebri. Ma in realtà la sua vita è costellata di gravi problemi, come ha rivelato nel programma spagnolo Salvame. Da diverso tempo divide il quotidiano e gli impegni lavorativi tra Italia e Spagna, dove ha trovato fama.
Valerio Pino, com’è cambiato e cosa fa l’ex ballerino di Amici
Durante l’ospitata nel format iberico, dove ha sfoggiato un look inedito, il ballerino si è aperto scoppiando in lacrime: “Hanno condannato il mio ex a venti anni di carcere. Ha ucciso un suo amante, l’ha strangolato. Mi sento impotente, non ho potuto fare nulla. C’erano grossi problemi di droga e quando c’è di mezzo servono dei professionisti. Però non sto bene sapendo di non aver fatto niente”, ma ad affliggerlo c’è anche altro.
“Poi sono successe tante cose in Italia”, ha continuato a raccontare Valerio Pino suscitando preoccupazione nel pubblico di telespettatori e tra le persone in studio. Un altro dramma l’ha fatto sprofondare nella totale disperazione. “Da poco è morta la mia cagnolina, che per me era una figlia. Lei era la cosa più importante per me. Ha sofferto tantissimo prima di andarsene”. Per non parlare del suo tragico trascorso famigliare.
El modelo Valerio Pino se derrumba en directo, en Sálvame, antes de contar todo el sufrimiento que ha pasado estos ultimos años: “Me da verguenza, lo siento mucho”#yoveosálvame https://t.co/C5bdwEhDN2 pic.twitter.com/Ak9wVCMD1b
— Diez Minutos (@diezminutos_es) August 6, 2021
“Come non bastasse ho saputo che mio padre non è quello biologico”, ha spiegato aggiungendo di peggio: “Mio padre è stato ucciso quando avevo solo otto anni. La mafia l’ha ucciso, erano cinque sicari e gli hanno sparato davanti casa. Lui non voleva collaborare con la Ndrangheta”. Ma non finisce qui: “Sono anche stato truffato. Ho comprato casa a Roma e me l’hanno fatta pagare di più del suo valore”. Difficile trovarsi in un periodo peggiore di quello vissuto di recente da Valerio Pino. La sua è una storia terribilmente complicata.
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