Il Grande Fratello, edizione non italiana, potrebbe essere sospeso in anticipo rispetto alla programmazione prevista, dopo le deludenti performance auditel delle ultime settimane. Secondo fonti vicine alla produzione, una riunione straordinaria tra i vertici di Mediaset e il team del reality è stata convocata per decidere il futuro della trasmissione. Il programma, inizialmente previsto fino a marzo 2025, rischia di essere interrotto già a gennaio.
Il reality condotto da Alfonso Signorini sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia, con ascolti che non superano una media di 1,8 milioni di spettatori per puntata e uno share fermo al 14%. Il cambio di programmazione, con lo spostamento dal lunedì al martedì e una seconda puntata settimanale al sabato, ha contribuito al calo di interesse del pubblico, soprattutto nel confronto diretto con Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci.
Tra le ipotesi in discussione, oltre alla chiusura anticipata, si valuta un ridimensionamento del format per cercare di contenere le perdite. Una decisione simile è stata presa recentemente con La Talpa, altro reality di Mediaset che ha chiuso con due settimane di anticipo rispetto alla data prevista, a causa degli ascolti insoddisfacenti. Anche in quel caso, l’ultima parte della trasmissione è stata compressa in un unico appuntamento, decretando una fine anticipata.
I problemi di ascolto per Mediaset non riguardano solo i reality, ma si estendono anche alla fascia dell’access prime time. Striscia la notizia, il celebre tg satirico ideato da Antonio Ricci, sta registrando una media di 2,9 milioni di spettatori a serata, con uno share che oscilla tra il 13% e il 15%. Questi numeri appaiono modesti se paragonati al successo di Affari Tuoi, condotto da Stefano De Martino su Rai 1, che domina la stessa fascia oraria con una media di 5,5 milioni di spettatori e punte di share vicine al 27%.
La decisione definitiva sul futuro del Grande Fratello potrebbe arrivare nelle prossime ore, con la possibilità concreta di una conclusione anticipata a gennaio 2025. Se confermata, la scelta rifletterebbe una strategia di contenimento delle perdite da parte di Mediaset, in un contesto di forte competizione televisiva e di difficoltà nel trattenere il pubblico.
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