Era martedì scorso quando il discusso programma televisivo di Neri Parenti, Le iene, ha mandato in onda un servizio intitolato Amore virtuale. Argomento che, ormai dagli anni Novanta, continua a toccare molte persone. Com’è stato per Daniele, un 24enne che per un anno ha creduto di parlare con una certa Irene. Dietro invece c’era un 64enne. Un anno fa il ragazzo ingannato si è suicidato, oggi lo ha fatto pure l’altro.
Oltre 8mila messaggi, con cui Daniele credeva di aver conosciuto a fondo quella che sembrava una sua coetanea, Irene, con la quale magari con calma sarebbe potuto nascere qualcosa di più, chissà. Invece, poi, la terribile scoperta, il senso di essere stati ingannati ed il gesto estremo. Le iene hanno raccolto la denuncia dei legali dei famigliari del giovane. Lo scorso 6 novembre il 64enne si è suicidato a sua volta.
Le Iene, la tragica fine dell’uomo della truffa
Come ha riportato in queste ore La Repubblica, l’uomo che aveva chattato per oltre 12 mesi con Daniele in qualità di Irene è stato rinvenuto morto nella sua abitazione, verso le 7 della mattina. Soltanto martedì Le iene avevano tratta, per l’appunto, la drammatica vicenda. Dopo il suicidio del ragazzo, il 64enne era stato indagato dalla procura, per poi aveva ricevere un decreto di condanna per sostituzione di persona.
Tuttavia l’accusa di morte come conseguenza di altro reato era stata infine archiviata. Ma i due genitori della vittima non si sono arresi e, in questi giorni, hanno pure inviato una lettera alla neo premier Giorgia Meloni. Nel servizio televisivo andato in onda su Italia 1, Matteo Viviani ha raggiunto l’uomo che ora si è suicidato, a Forlimpopoli, e gli ha chiesto cosa l’aveva spinto a fare quello che face a Daniele. Il signore aveva il volto oscurato ma sarebbero stati in molti a riconoscerlo. Adesso, il dramma dentro al dramma.
Lutto nella musica italiana, addio a un volto storico: “Sei stato un grande”
“Mamma faceva il mestiere”. Floriana Secondi choc: “Cosa ho dovuto fare”
“Com’è morto davvero”. Franco Gatti, la moglie choc: falsità, ecco le reali cause