Il tragico omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a suscitare interrogativi e nuove ipotesi, anche a distanza di anni. Recentemente, sono emerse testimonianze e analisi scientifiche che potrebbero offrire nuove prospettive su questo caso complesso.

Un testimone, rimasto in silenzio per quasi due decenni, ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti. In un’intervista, ha dichiarato: “Ho portato questo peso per 18 anni. Ora ho deciso di parlare”. Le sue parole hanno spinto la redazione a consegnare le informazioni alle autorità competenti, riaccendendo l’attenzione sul caso.
Parallelamente, nuove analisi del DNA hanno rivelato la presenza di materiale genetico maschile sotto le unghie di Chiara, non appartenente né ai familiari né ad Alberto Stasi, il principale sospettato iniziale. Questi risultati suggeriscono la possibilità di un contatto diretto con due uomini, i cui profili genetici rimangono sconosciuti.
Un altro elemento emerso riguarda la testimonianza di un operaio che, all’epoca dei fatti, dichiarò di aver visto una ragazza bionda in bicicletta con un oggetto pesante in mano. Inizialmente considerata poco attendibile, questa testimonianza potrebbe ora essere rivalutata dalle autorità.
Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, le nuove evidenze e testimonianze sollevano ulteriori domande sulla dinamica dell’omicidio e sull’identità dell’aggressore. La famiglia Poggi e l’opinione pubblica continuano a cercare risposte in un caso che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco.